ANNO 14 n° 115
Don Dino Greco, il prete arrestato
Foto successiva
Don Dino scriveva romanzi pornografici
Sarebbero stati rinvenuti all'interno della sua abitazione a Fiumicino

VITERBO - Don Dino, il parroco finito nella rete dell’inchiesta Meeting Point, sarebbe anche Gabriele Doni. Quest’ultimo lo pseudonimo di uno scrittore di romanzi pornografici, Gabriele come il santo patrono dei bambini. In casa del prete, arrestato assieme ad altre sette persone, durante una perquisizione è stato trovato un archivio di pedopornografia: foto, video, file di ragazzini ritratti in atteggiamenti inequivocabili.

Placido Greco, questo il vero nome del sacerdote, scriveva dunque anche racconti a sfondo sessuale sotto pseudonimo, come riportato da alcuni giornali nazionali.

Parroco a Vallebona e Montecalvello e scrittore porno, già trasferito da Cosenza dopo alcuni problemi con la giustizia. Non è l'unico religioso coinvolto nell'inchiesta. Il frate è stato bloccato ieri nei pressi di Fiumicino, a poca distanza dalla casa che fu dei genitori e dove da qualche tempo vive. Nel suo computer, secondo quanto si è appreso, gli agenti della Polfer che hanno eseguito un’accurata perquisizione, hanno scovato un'enorme quantità di materiale pedopornografico. Si parla di centinaia e centinaia di fotografie e filmati con minorenni, spesso adolescenti, in atteggiamento hard.

Stando alle voci raccolte negli ambienti investigativi, la procura di Roma avrebbe chiesto l'arresto del frate anche sfruttamento della prostituzione minorile. Durante le indagini, infatti, sarebbero stati raccolti pesanti indizi (si parla di alcuni filmati e dei numeri di un paio dei minori coinvolti nel giro) in grado di dimostrare che il 68enne avrebbe fatto parte dell'organizzazione che sfruttava la prostituzione minorile alla stazione Termini di Roma, adescando giavanissimi rom, sia femmine che maschi. Ma il Gip ha rigettato la richiesta.

Prima di essere trasferito a Fiumicino e di ricevere l'incarico a Viterbo, il religioso ristretto a Regina Coeli era in Calabria. Sarebbe stato allontanato perché avrebbe avuto delle attenzioni eccessive e sospette verso i minorenni. Nei tre anni che ha esercitato il suo apostolato a Vallebona e Montecalvello, dove si recava una volta la settimana, non avrebbe dato adito ad alcun sospetto. I parrocchiani lo ricordano come un uomo un po' irruento ma affabile.

Entro lunedì, il sacerdote sarà sottoposto all'interrogatorio di garanzia da parte del Gip, il quale dovrà decidere se convalidare l'arresto o rimetterlo in libertà.

Le vittime dell'organizzazione erano ragazzini rom tra i tredici e i diciassette anni. I clienti, uomini di mezza età tra i trentacinque e gli ottanta anni. Tra loro tanti viaggiatori di passaggio alla stazione Termini, lo scalo principale di Roma, compresi insospettabili professionisti.

I ragazzini si prostituivano nei pressi dei binari e vicino ai negozi della galleria. Anche di giorno. Per una manciata di euro, tra i dieci e i cinquanta, seguivano i clienti nei bagni della stazione e persino sui treni in sosta. Dietro di loro, è convinta la Procura di Roma e la Polfer, non c'era una vera e propria organizzazione. Ma un disgustoso passaparola tra i clienti, moltissimi habitué, che adescavano i ragazzini.

I minorenni, in tutto una quindicina tra ragazzi e ragazze, venivano contattati dai 'clienti' attraverso telefonate o sms. Dalle sue vittime si faceva chiamare il “Bambino” e, da quanto sta emergendo, sembra offrisse più degli altri ai malcapitati minori: 40-50 euro per una prestazione sessuale consumata a casa sua, a Fiumicino, oppure a bordo dei treni fermi in stazione.

Nella parrocchia del Viterbese che gli era stata affidata tre anni fa, dopo alcuni problemi con la giustizia avuti in provincia di Cosenza, si faceva vedere solo la domenica.

La sua vita nascosta era nella casa di Fiumicino. È qui che, secondo gli inquirenti, portava i baby prostituti. È qui che gli inquirenti hanno trovato oltre 1.700 immagini di materiale pedo-pornografico. E in alcuni scatti compare lo stesso sacerdote, in compagnia di quattro minorenni.

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