ANNO 14 n° 89
Domani il derby Monterosi - Flaminia
D’Antoni lancia il suo Monterosi: “Match importante ma non decisivo''

MONTEROSI - Domani è il giorno di Monterosi –Flaminia. Terza sfida stagionale tra le due formazioni, la nona consecutiva tra i club dei presidenti Capponi e Bravini che rappresentano la massima espressione del calcio viterbese da oltre quattro anni.

Quella di domani pomeriggio è una gara particolare per la formazione di David D’Antoni chiamata riscattare il passo falso di Grassina ma soprattutto riprendere la marcia in testa alla classifica. Serve dare un segnale di forza a tutte le inseguitrici ed una gara così importante come quella contro i civitonici può rappresentare l’occasione ideale: “A prescindere dai segnali che dobbiamo dare al campionato – afferma il tecnico del Monterosi – credo che sia la continuità di risultati a portare una squadra a vincere il titolo. Bisogna ripartire con molta serenità, non è certo la gara di domani quella decisiva però dopo una sconfitta come quella col Grassina servirà dare qualcosa in più per portare a casa risultato pieno”.

In casa Monterosi assenti Petti e Mastrantonio. Diverse le defezioni anche in casa Flaminia che non sarà quella affrontata nelle due gare di cinque mesi fa: “A causa di infortuni come quelli di Nohman, Ingretolli e qualche volta di Boldrini – prosegue D’Antoni – la Flaminia è stata costretta a fare cambiamenti strutturali. Forse è meno spettacolare ma più solida e compatta. Affrontiamo una squadra in salute e negli undici base molto valida. Le nostre assenze? Pesano sempre in un campionato dove puoi fare cinque cambi. Avere due giocatori come Petti e Mastrantonio sarebbe stato meglio ma la nostra rosa è stata costruita per far fronte a qualsiasi emergenza, finora l’abbiamo sempre fatto e sono sicuro che giocheremo ugualmente una grande partita”. Come sempre sono tanti gli ex: Davide Buono, Paolo Capodaglio, Jacopo Sciamanna e Gian Matteo Gasperini da una parte, Morbidelli, Lazzarini e Boldrini dall’altra. Ad arbitrare l’incontro sarà il signor Marco Sicurello di Seregno.




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