ANNO 14 n° 116
Crolla una parete di cemento al parco,il bambino perde l’uso della mano

VITERBO – ''La mano di quel bambino non tornerà mai più come prima. Ha perso la funzione prensile e il danno ai tendini e ai nervi non gli permetterà mai più di usarla. Tanto che ha dovuto imparare, dopo anni di scuola, a scrivere e vivere con la sinistra. La sua gamba invece, dopo una serie di interventi è ancora sotto terapia. Sono trascorsi quattro anni e il ragazzo è costretto a camminare con le stampelle’’.

Nessuna possibilità di recupero o di miglioramento, quindi, per la situazione del piccolo A.B., oggi tredicenne, rimasto ferito nel crollo di una parete di cemento in un’area giochi vicino alla stazione di Grotte Santo Stefano. A parlarne è il medico legale Mariarosaria Aromatario, nominato dalla procura per capire come e quanto la vita del piccolo sia stata stravolta, a seguito dell’incidente.

Era il 17 aprile del 2013, una soleggiata giornata di primavera, quando quel crollo improvviso avrebbe di lì a pochi minuti cambiato la vita dei due bambini e delle loro famiglie. 4 anni il più piccolo, 9 il più grande. Rimasti schiacciati sotto il peso dei massi, furono le stesse madri ad estrarli dalle macerie, scavando a mani nude. Come hanno raccontato in aula, durante la scorsa udienza di dicembre: ''Non appena abbiamo sentito le urla, ci siamo precipitate dai nostri figli: la situazione era drammatica. Polvere, calcinacci e sangue. Siamo state noi a sollevare quei pesanti massi. Con la forza della disperazione di ogni madre’’.

Oggi alla sbarra con le accuse di lesioni, il geometra comunale responsabile dei lavori nell’area giochi di via della Stazione. Due le parti civili, i genitori dei piccoli rimasti feriti nel crollo.

Intanto in aula è il momento dei bilanci: a parlare è il medico legale del pubblico ministero.

''Ho esaminato a fondo tutta la documentazione, tutte i referti medici e ho visitato personalmente i bambini. Per il più piccolo la situazione è decisamente positiva. Per il più grande purtroppo non è così: non tornerà più ad usare la sua mano destra e non camminerà più come un tempo. La gamba è più corta di due centimetri e, nonostante le terapie, la sua deambulazione sarà per sempre condizionata’’.

Si tornerà in aula il prossimo 14 luglio per ascoltare gli ultimi testimoni della difesa del geometra.




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