ANNO 14 n° 88
''Cotral, perché non rivedere i percorsi per risparmiare su tempi e guasti?''
Carlo Artemi: 'In alcuni paesi non sale e non scende più nessuno, autisti costretti alle acrobazie per quelle stradine''

Riceviamo e pubblichiamo.

VITERBO - Spettabile redazione, mi chiamo Carlo Artemi sono nativo del Viterbese ma vivo a Viterbo solo da pochi mesi. Ho avuto però modo di notare la vostra attenzione ai problemi della città e del trasporto urbano ed extraurbano in particolare ai problemi relativi alla linea Roma Nord.

Vi scrivo a proposito dei problemi che riguardano invece il trasporto Cotral di cui i passeggeri e in fondo gli stessi autisti sono vittime. I bus Cotral raggiungono tutti i centri, compresi paesini semi disabitati dove non sale e non scende praticamente alcuno ma con strade così strette da costringere gli autisti a vere e proprie acrobazie per entrarci e uscirne. Molto spesso gli autobus sono soggetti a guasti costringendo ad attese, che possono superare le mezze ore, del autobus sostitutivo che in molti casi non è un sostitutivo ma un altro autobus che fa la stessa linea o linee vicine e che può accumulare ritardo.

Il giorno 11 settembre poi i mezzi hanno circolato seguendo, almeno nell'Alta Tuscia, gli orari scolastici nonostante la grande maggioranza delle scuole viterbesi inizi il 16. La cosa ha colto alla sprovvista molti viaggiatori e autisti, anche perché, con gli orari scolastici, vi sono corse in più ma anche corse soppresse.

Sorvoliamo sull'annoso problema dei viaggiatori sprovvisti di biglietto e che spesso non capiscono l'Italiano o fanno finta di non capirlo, ma sottolineiamo che questi problemi che, ripeto, pesano sugli autisti come sui passeggeri, potrebbero essere facilmente risolti con più manutenzione e con una riscrittura dei percorsi che tra la altro renderebbe anche minori i tempi di percorrenza. Basti pensare che si impiega un'ora e mezza per andare da Viterbo ad Orvieto.

Confido nella vostra collaborazione affinché questa situazione venga a conoscenza sia dell'opinione pubblica sia delle autorità competenti.

Carlo Artemi




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