di Roberto Pomi

VITERBO – Continua il lavoro del comitato scientifico per preparare la candidatura del capoluogo della Tuscia a capitale italiana della cultura. Dopo l’annuncio del comitato dei 20 saggi, voluto dal sindaco Leonardo Michelini e annunciato in consiglio comunale due giovedì fa, i vari protagonisti si sono attivati per stilare un progetto. A coordinarli il professore Claudio Margottini. La prima riunione operativa si è avuta martedì 17 marzo e il gruppone torna a riunirsi martedì 24.

Una corsa contro il tempo, visto che il tutto dovrà essere inviato al Ministero dei Beni Culturali entro il 31 marzo, tra un pugno di giorni. Le candidature pervenute saranno valutate da una commissione che, entro la fine di aprile, selezionerà un massimo di 10 progetti finalisti, che verranno chiamati a presentare un secondo, dettagliato e approfondito dossier entro il 30 giugno. Tra questi la giuria proporrà al ministro dei Beni Culturali due città capitali italiane della cultura rispettivamente per il 2016 e il 2017, che godranno ciascuna di un finanziamento fino a un milione di euro per la realizzazione delle attività.

Il comitato ha definito l’idea, ragionando su un documento di massima stilato dal sociologo Francesco Mattioli. Un documento dove sono evidenziate, in una prima parte, le ragioni della candidatura; poi quattro sottoprogetti operativi. Ancora nulla è stato fatto sul piano del logo e del motto. Il clima interno al gruppo di lavoro, da quanto è emerso, sarebbe positivo e propositivo.

Intanto emergono nuove indiscrezioni sulle altre città che hanno deciso di giocare la partita. Oltre a Spoleto e Taranto sono scese in pista Modica, Terracina, Aquileia (Udine), Rossano Calabro e Caltanissetta.