ANNO 14 n° 111
Consiglio regionale: la nuova geografia appesa a numeri e percentuali
Manca l'ufficialitą sugli eletti. Panunzi entra, Ciambella e Sabatini sperano

VITERBO - I risultati definitivi si conosceranno nella giornata di domani. Qualche ''intoppo'' nella comunicazione dei dati oggi ha rallentato l’ufficializzazione dei numeri relativi allo spoglio delle Regionali. A Viterbo, per esempio, mancano ancora tutti quelli della sezione 66 di Roccalbecce mentre il sito della Prefettura ieri avrebbe avuto qualche problema nell’aggiornamento dei risultati.

L’ufficialità non è una pura questione di dettaglio in quanto i numeri definitivi delineeranno la geografia dell’assemblea regionale. Nella nuova composizione del consiglio regionale, al centrosinistra spetterebbero 15 seggi più i 10 del premio di maggioranza, distribuito in questa tornata elettorale su base proporzionale e non con il listino bloccato. Di questi 26 (compreso Zingaretti), 17 o 18 dovrebbero andare al Pd, 3 alla lista civica Zingaretti, 1 o 2 a LeU, 1 alla Lista Bonino e 1 a Centro solidale. Venticinque in tutto i seggi all'opposizione. Quattordici o tredici più Parisi al centrodestra, 9 o 10 al Movimento Cinque Stelle e uno a Pirozzi. Zingaretti avrebbe quindi una maggioranza ballerina.

Per quanto riguarda la Tuscia, a parte il risultato di Enrico Panunzi, che con oltre 9000 preferenze, torna alla Pisana, in casa del centrosinistra si attende di sapere se la Tuscia, grazie al premio di maggioranza, avrà il secondo consigliere regionale (Luisa Ciambella?). Nel centrodestra Daniele Sabatini fa incetta di voti (il suo comitato elettorale parla di un dato ufficioso che si attesta oltre le 4000 preferenze) e scavalca Dario Bacocco, coordinatore provinciale di Forza Italia, ma si gioca il rientro in consiglio regionale testa a testa con il quarto della lista circoscrizionale di Roma.

Passando più in generale nell’analisi del voto nella Tuscia: Zingaretti vince nel Lazio ma nella Tuscia è Parisi (centrodestra) che si impone con il 35,08% dei consensi (Zingaretti dietro al 31,60%, la Lombardi –M5S- al 26,75%). Rispetto alle politiche, dove la Tuscia ha incoronato il M5S come primo partito e la Lega come primo partito del centrodestra, alle Regionali il quadro cambia: il Pd è il primo partito mentre Forza Italia si impone nel centrodestra.

E proprio in casa Forza Italia, le urne restituiscono un Daniele Sabatini più forte, che scavalca il coordinatore provinciale con una performance che distanzia di netto gli altri candidati proposti da Bacocco. E chissà, anche in vista delle prossime comunali, che non sia lo stesso Sabatini a insidiare la leadership azzurra?!

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