ANNO 14 n° 88
Cocaina dal Belgio: il capobanda torna libero, ma resta in carcere
Accolto il ricorso al Riesame del difensore di Bledar Shembari: il 44enne albanese comunque recluso per un ulteriore procedimento

VITERBO – (b.b.) Dal Belgio alla Tuscia con carichi di cocaina, pronti per lo spaccio. Dopo la maxi operazione dei carabinieri dello scorso 13 giugno, il presunto capo del sodalizio Bledar Shtembari torna libero, ma resta comunque in carcere.

Il tribunale del Riesame di Roma ha infatti accolto il ricorso del suo difensore Franco Taurchini, secondo il quale l’ordinanza d’arresto a firma del gip Vilma Passamonti, sarebbe risultata nulla. Ma Shtembari dovrà comunque rimanere in carcere per scontare una precedente condanna.

Assieme al 44enne albanese, ieri, di fronte ai giudici capitolini anche Armand Cuni, difeso dall’avvocato Remigio Sicilia e Angelica Cazzato, rappresentata dall’avvocato Paolo Delle Monache. Per entrambi, ora rispettivamente in carcere e ai domiciliari, i due legali hanno chiesto la revoca della misura cautelare o un suo alleggerimento.

Bisognerà, però, aspettare. Per ora dal Riesame, nessuna decisione.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri e dalla Dda di Roma nel corso dei mesi di indagini partite a settembre del 2015, il folto gruppo italo-albanese avrebbe gestito lo spaccio nelle principali piazze di Viterbo e nei comuni limitrofi, utilizzando una fitta rete di pusher: intermediari che acquistavano da loro e rivendevano a terzi in base ad un’organizzazione e divisione di ruoli ben precise.

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