ANNO 14 n° 89
Civitavecchia-Viterbese, il derby monco
I gialloblu, senza tifosi al seguito, aprono il 2014 con una sfida delicatissima

di Domenico Savino

VITERBO – Un derby senza una tifoseria è un derby monco. Se poi si parla di Civitavecchia – Viterbese lo è ancor di più. Tanta era l’attesa del match, sin da quando erano usciti i calendari. E invece, la sfida del Fattori sarà solo a beneficio dei tifosi del Civitavecchia, residenti nella provincia di Roma. Il Prefetto della capitale ha vietato la vendita dei tagliandi nella Tuscia, quindi nessuno potrà partire da Viterbo: infatti ai botteghini verranno controllati non solo i biglietti, ma anche le carte d’identità. Il derby perde un protagonista: sarebbe stato uno spettacolo nello spettacolo vedere tanta passione sugli spalti, perché quella con il Civitavecchia è una di quelle partite a cui il tifoso gialloblu non può mancare. Sa di cacio antico, di sfide storiche. E, in fondo, anche a Civitavecchia avrebbe fatti piacere che la trasferta fosse concessa ai viterbesi: magari solo per uno sfottò.

E invece nulla di tutto questo: sarà un derby che perderà parte del suo fascino. Soprattutto sugli spalti. In campo sarà, invece, sfida vera: due squadra in forma che si daranno per novanta minuti. La posta in paio è elevata: il Civitavecchia, dopo la fallimentare gestione Clemeno – Folgori, è ripartito dall’Eccellenza con cinque punti di penalità e ora viaggia a ritmi sostenuti. La Viterbese non può fare calcoli: è conscia di aver messo pressione al Rieti, ma deve comunque inseguire e per farlo è necessario vincere: perché il Rieti gioca in casa contro un avversario ostico come il Ladispoli.

''Daremo il 110%'', ha detto Manuel Parla capitano del Civitavecchia per caricare i suoi. Castagnari ha lavorato durante il periodo festivo per recuperare i vari acciaccati che nell’ultimo turno di campionato lo hanno costretto a schierare sette juniores. Tuttavia ha creato una corazza di ferro intorno alla squadra: non perde dal 20 ottobre a Monterotondo, ha inanellato nove risultati utili consecutivi (che hanno fruttato 21 punti). Il Civitavecchia segna poco (20 reti come la Caninese), ma subisce altrettanto (è la quarta miglior difesa del campionato che affronterà il miglior attacco del girone).

Solimina, dal canto suo, ha ritrovato compattezza (cinque risultati utili dal suo ritorno), ha recuperato gli squalificati, ma deve rinunciare a Pero Nullo: il problema muscolare - che lo ha costretto ai box durante le festività - non è del tutto superato. Meglio non rischiarlo, anche perchè i gialloblu giocheranno anche in coppa mercoledì (semifinale d’andata contro il Ladispoli) e il tecnico ha la necessità di avere il gruppo al massimo per affrontare le due competizioni. Quindi giocherà chi sta meglio e chi offre le maggiori garanzie.

A grandi linee dovrebbe essere confermata la formazione che ha battuto il Rieti, iniziando dal modulo: difficile che si deroghi dal 4-2-3-1 con Boccolini tra i pali, il recupero di Cirina e due esterni under (Rausa e Toto, anche se si valuta Kacka). Dubbio Federici: il capitano ha l’influenza e potrebbe stringere i denti (al suo posto Mattia Marini); in mediana Giannone e Marinelli faranno da diga; Vegnaduzzo sarà il vertice alto dell’attacco: alle sue spalle Giurato, Cerone e Gubinelli. Non c’è spazio per gli esperimenti. Serve la migliore Viterbese che dovrà vincere anche per i suoi tifosi.



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