ANNO 14 n° 89
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''Centro commerciale all'ex Mineral Neri? Si decida con un referendum''
L'associazione A Testa Alta festeggia il compleanno, centra un primo obiettivo e lancia la sfida sul futuro del borgo

di Monica Di Lecce

CAPRANICA – Il futuro ricomincia da ieri, dalla riappropriazione della vita di cortile, o meglio dei vicoli del centro storico dove in questi giorni si incontrano le donne di generazioni tanto diverse e tanto uguali. Donne che una volta scendevano in strada per svolgere le loro attività (cucito, ferri, uncinetto) insieme alle vicine in uno spirito di solidarietà e di amicizia, e che oggi si ritrovano anche con le più giovani per realizzare i fiori di carta, per trasmettere loro i ''segreti'' di questa arte. Come in una istantanea di altri tempi.

Il centro storico di Capranica riscopre un passato fatto di solidarietà, socializzazione, spirito di comunità, un tempo dove il niente era tutto e il tutto era condiviso. L’occasione è data dai preparativi per l’iniziativa Borgo in fiore, organizzata dall’associazione A Testa Alta per il prossimo 30 giugno. Associazione che ha chiesto un aiuto e ha ottenuto una risposta corale, quasi inimmaginabile.

Una mobilitazione di massa, una gara di creatività, per preparare tutto ciò che serve a rendere bello, indimenticabile il centro storico domenica prossima. E poco importerà se gli addobbi floreali saranno 10, 100 o 1000. L’obiettivo l’associazione l’ha già raggiunto: tornare a far rivivere a far appassionare gli abitanti del proprio borgo.

E’ questo il futuro che “A testa Alta” vede per questo territorio. L’associazione proprio in questi giorni festeggia il primo anno di vita. Un anno in cui ha vissuto grossi cambiamenti: nata da un’iniziativa di un gruppo di commercianti critici sul progetto di un centro commerciale nell’area ex Mineral Neri, è cresciuta allargando la partecipazione ad altri soggetti (molti sono i giovani che sono entrati a farne parte) e ampliando il raggio di interesse.

Per fare il punto sulla sua attività e sull’idea di futuro per Capranica, venerdì sera, ha organizzato un’assemblea pubblica in cui è stato presentato anche il nuovo direttivo.

A fare gli onori di casa la vice presidente Maria Cristina Rosa che ha subito puntualizzato: ''Non abbiamo tempo e voglia di polemizzare. Vogliamo esprimere le nostre opinioni in maniera costruttiva. Siamo un gruppo che abbraccia anche diverse ideologie. Proprio questa diversità e lo scambio di opinioni rappresenta la nostra forza e la nostra crescita: siamo disposti, per il bene del nostro paese, anche a mettere da parte modi di vedere su alcuni temi anche diversi. La rivalutazione del territorio è uno dei nostri obiettivi e in questo si inserisce Borgo in fiore. Riteniamo che il nostro borgo meriti di più, meriti di essere valorizzato, perché quella è la culla del nostro passato, rappresenta la nostra genesi''.

''Siamo stati più volte visti come il male di un sistema che è andato avanti per vent’anni. – ha incalzato il presidente Massimo Morera - Non abbiamo nulla contro nessuno e né contro l’amministrazione comunale. Vogliamo solo il bene di Capranica e che siano risolti dei problemi che, secondo il nostro punto di vista. da troppo tempo forse l’amministrazione non riesce più a vedere. Vogliamo partire dal centro storico, come stiamo facendo con Borgo in fiore''.

Cristian Zimei, membro del direttivo, è entrato nel merito dell’incontro. ''Quale futuro per Capranica? Intanto partiamo dai giovani – ha detto – I giovani non sono coinvolti, non ci sono politiche giovanili adeguate’’. Sulla questione del centro commerciale, Zimei ha le idee chiare: ''E’ stato detto che nel centro commerciale non ci saranno posti di lavoro per i capranichesi. Una scelta errata per tutti i sensi, anche per i giovani che per lavoro continueranno così ad andare fuori. Da noi ci sarà ferma opposizione a questo piano''.

Ma è dall’intervento di Antonio Rizzello che arrivano le idee sull’ex Mineral Neri. ''Rispetto all’idea di sviluppo di fare un centro commerciale che comporterà necessariamente la chiusura delle strutture esistenti e il deprezzamento immobiliare, noi vogliamo mettere in campo un’idea alternativa. Un’idea che è più simile a quella del Comune di Sutri dove si è investito sul museo che porta turisti che generano movimento economico non invasivo o oppressivo delle attività esistenti. Questo paese ha potenziali di sviluppo se favorisce le bellezze e le ricchezze che ha al proprio interno, non se favorisce un meccanismo di grande distribuzione in quel settore perché passa dalla Cassia.

Dobbiamo valorizzare la Cassia facendoci passare i pellegrini che si fermano, consumano, raccontano al mondo di Capranica e della sua storia. L’ex Mineral neri – ha insistito Rizzello - esistono altre possibilità rispetto l’ipotesi o centro commerciale o nulla. Non si è mai ragionato su un polo museale, su strutture ricettive, sull’ipotesi di realizzare un polo formativo anche di tipo universitario''.

''Il fatto che non si parli più del centro commerciale – ha sottolineato Antonio Rizzello – non vuol dire che non se ne faccia più nulla. Il progetto è ancora depositato negli uffici comunali''.

Rizzello quindi lancia la proposta ''choc'': ''L’Amministrazione è veramente convinta che il centro commerciale sia lo sviluppo di questo paese? Allora indica un referendum. Faccia un referendum popolare e chieda ai cittadini di Capranica di esprimersi in merito. Non si trasforma un paese per sempre nella stanza di un ufficio alzando la mano in sei. L’Amministrazione deve avere il coraggio di farlo: di chiamare i cittadini ad esprimersi. La legge lo consente, è una forma di democrazia partecipata. A quel punto ci misureremo tutti sull’idea di sviluppo di Capranica''.

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