ANNO 14 n° 88
Cedolare secca. Cosa è? A cosa serve?

Secondo la definizione data dal sito dell’Agenzia delle Entrate, la cedolare secca è

”..un regime facoltativo, che si sostanzia nel pagamento di un’imposta (del 21% o del 15%, a seconda del tipo di contratto) sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali (per la parte derivante dal reddito dell’immobile). In più, per i contratti sotto cedolare secca non andranno pagate l’imposta di registro e l’imposta di bollo..”

In pratica, la cedolare secca può essere utilizzata da tutte le persone fisiche che affittano un immobile di tipo abitativo ed essa dà la possibilità di assoggettare il canone di affitto percepito ad un regime fiscale del 21% o del 15% (a seconda che il tipo di contratto di locazione sia a canone concordato o meno), evitando quindi che faccia cumulo con il reddito da lavoro, etc. Peraltro, nel caso di cedolare secca, non è necessario apporre la marca da bollo da € 16,00 sulle copie dei contratti ma allo stesso tempo si accetta anche il divieto di poter aggiornare il canone.

Va sottolineato che, anche se si opta per questo tipo di regime fiscale, alla scadenza di ogni annualità di contratto, è possibile interromperlo e pagare quindi l’imposta di registro dovuta del 2%. Ricordo, infatti, che ordinariamente i contratti di locazione sono soggetti al 2% di imposta di registro calcolata sull’importo annuo del canone di locazione (da versarsi poi tutti gli anni) con un minimo di € 67,00 da versarsi tramite modello F23 entro 30 giorni dalla stipula del contratto.

Comunque, per la valutazione della convenienza o meno di sfruttare questo regime fiscale è bene consultarsi con un professionista al fine di valutarne tutti gli aspetti.



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