ANNO 14 n° 88
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Camilli rompe il silenzio: ''Braglia? uno sproloquio. Proietti arbitro con carattere''

VITERBO - Il presidente Piero Camilli irrompe nella sala stampa del Rocchi per difendere la sua Viterbese. Stefano Sottili rimane ancora in silenzio stampa ma le parole di un nervoso Braglia non vanno giù alla società che interviene ugualmente davanti ai giornalisti in un acceso post partita tra Viterbese e Cosenza, valido per l'andata della semifinale di coppa Italia.

L'allenatore dei calabresi, accompagnato dal direttore sportivo, si presenta davanti ai microfoni con l'intento di demolire la partita effettuata dall'arbitro, Matteo Proietti di Terni: ''Non mi piace parlare di ciò che è esterno al gioco. - esordisce il mister - Ma lo voglio dire: dopo cinque minuti non si può espellere un ragazzo per una parola. Vuol dire che vuoi fare il fenomeno. La seconda espulsione non c'era e manca un rigore a nostro favore: io non mi faccio prendere in giro da uno che viene da 30 km da qua. E mi assumo le responsabilità di ciò che dico. In 40 anni di carriera non ho mai incontrato un arbitro con un atteggiamento tanto antipatico nei nostri confronti''

E ci pensa il direttore sportivo, Stefano Trinchera, a calcare la mano e, forse, esagerare di molto quella che è stata la realtà dei fatti: ''Come dirigente ribadisco le parole del mister: ci dispiace perchè noi da questa competizione, se dovessimo uscire, vorremmo farlo con lealtà. Pretendiamo rispetto lo avete visto tutti quello che è accaduto in campo. Ci sta l'errore ma non ho mai visto una direzione del genere. Espulsioni clamorosamente inesistenti. Facciamo sforzi incredibili per arrivare fino qua e pretendiamo rispetto. Per noi la coppa Italia è un obiettivo importante. Ce l'abbiamo messa tutta nonostante il campo infame, credo che se la partita fosse durata qualche altro minuto ci avrebbe mandati tutti fuori. E' stata una giornata incredibile, non di sport. Non si affronta una semifinale così. Sarebbe stato meglio un rinvio viste le condizioni del terreno, ma questo fa parte del gioco: come lo era per noi anche per loro. Ma oggi avete visto tutti cosa ha fatto Proietti''.

La polemica, esagerata, nasce dal tabellino di gara. Un espulsione per gli ospiti a tredici minuti dal fischio iniziale per qualche parola di troppo: da sottolineare che Mungo, una volta estratto il cartellino, non ha sollevato alcuna polemica nei confronti del direttore di gara abbandonando serenamente il campo. Comportamento estraneo a chi si considera innocente. Poi un secondo rosso ai danni di Loviso che ha portato gli animi in ebollizione. E nessun cenno, da parte di Braglia e co. alla gomitata non punita che ha steso il belga Vandeputte.

Ma ci pensa Camilli a difendere i suoi: ''La Viterbese è in silenzio stampa, ma mi sembra oppurtuno che io venga qua a porre fine allo sproloquio di Braglia e dirigente. Proietti ha fatto una gran partita: io non ho mai conosciuto una panchina tanto scostumata tra insulti e bestemmie. I ragazzi sono stati bravi, ma penalizzati dal campo. Le espulsioni c'erano e c'era anche una gomitata su Vandeputte: è un arbitro vero con personalità e calma. Poteva cacciarli tutti per come si sono comportati: non è questo il calcio. La gomitata sullo sterno a Jeffersn è stata anche pericolosa''.

Un plauso ai ragazzi di Stefano Sottili che sono stati bravi a non cadere nelle varie provocazioni degli avversari che hanno terminato il match con l'allontanamento, inoltre, di un dirigente dalla panchina. Probabilmente i calabresi, con il dente avvelenato, aspetteranno il ritorno con il coltello tra i denti. Pronti a dare battaglia. Ma come conclude Camilli: ''Le battaglie mica so' queste!''.



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