ANNO 14 n° 111
Battaglia a giudizio
anche per lesioni
In aula il racconto del 23enne vittima di un violento pugno in pieno volto

VITERBO – Ottanta giorni di prognosi per un pugno sferrato in pieno volto, Sabato Battaglia di nuovo in aula a rispondere delle accuse di aggressione a un 23enne.

Dopo la condanna dello scorso luglio a 12 anni per l’uccisione di Federico Vensi, sempre a seguito di una lite violenta alla rotatoria del Riello, Sabato Battaglia è stato di nuovo chiamato in aula a seguito della denuncia di aggressione di un ragazzo.

La vittima, oggi 23enne, ha raccontato in aula di essere stato preso a pugni il 10 giugno del 2012 durante una festa di fine anno scolastico. Il ragazzo ha spiegato al giudice Silvia Mattei che Sabato Battaglia e altri due suoi amici verso le tre di notte avrebbero iniziato a malmenare, con spintoni, schiaffi, pugni e calci, un altro giovane che si trovava fuori dal locale del party insieme al 23enne.

A quel punto, vedendo il suo amico in serie difficoltà, il 23enne si sarebbe avvicinato per far cessare le violenze. Ma le sue grida non sarebbero servite a nulla, anzi il ragazzo sarebbe stato colpito all’improvviso con un pugno in pieno volto.

A causa di quella violenza il 23enne è finito in ospedale con la mandibola spaccata e una prognosi di 80 giorni. Nonostante siano passati anni la vittima dell’aggressione fa ancora fatica a riprendersi del tutto, anche a seguito di un’operazione chirurgica per l’impianto, nella mascella, di una placca in titanio.

La vittima, nel racconto in cui ricostruisce i fatti, ha detto inoltre al giudice Mattei che non avrebbe visto il volto di chi lo ha colpito, ma aggiunge che il giorno successivo e nei seguenti, amici che hanno assistito alla scena parlavano tutti di Sabato Battaglia come autore del gesto.

I prossimi ad essere ascoltati in aula saranno proprio i testimoni oculari dell’aggressione, compreso il primo ragazzo oggetto della lite. Dai loro racconti potrebbe dipendere un’altra condanna o l’assoluzione di Sabato Battaglia.

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