ANNO 14 n° 88
Armati di pistola e col passamontagna rapinano una banca e una gioielleria
Alla sbarra finiscono in quattro. ''Ho provato a suonare l'allarme, ma mi hanno bloccato, dicendomi di non fare l'eroe''

MONTEFIASCONE – (b.b.) Due rapine a Montefiascone nell’arco di poche settimane, una all’interno della filiale di una banca e l’altra all’interno di una gioielleria.

''Sono entrati in due e poi con volto coperto hanno chiuso tutti i presenti dentro l’ufficio del direttore – ha spiegato di fronte al collegio ieri mattina uno dei cassieri presenti in banca il 5 febbraio di sei anni fa – io sono stato portato nel caveau da uno di loro: sono riusciti a portarsi via 40 o 50mila euro. Avevano con loro una pistola''.

A finire alla sbarra per le due rapine, compiute nel comune falisco il 5 febbraio e il 31 maggio del 2013 sono finiti in quattro, tutti italiani che avrebbero agito ''con professionalità e velocità’’, hanno spiegato in aula i testimoni. ''Avevano il volto ben coperto da un cappellino abbassato fino agli occhi e una sciarpa fino a sopra il naso. Di loro non si vedeva niente, tranne gli occhi''.

Ed è proprio dal taglio ''un po' cadente'' che la vicedirettrice della banca avrebbe riconosciuto con estrema certezza di fronte ai carabinieri uno dei presunti rapinatori. Lo stesso che anche ieri ha riconosciuto attraverso un album fotografico.

''Ho sentito che stava succedendo qualcosa quando una cliente è uscita dal mio studio, sentivo una voce maschile con un chiaro accento romano ripetere ad alta voce di stare calmi, che non sarebbe successo niente. Ho subito tre rapine da quando lavoro in banca e così ho cercato di avvicinarmi alla scrivania per premere il pulsante dell’allarme. Non ho fatto in tempo''.

''Non facciamo gli eroi!'' le avrebbe intimato uno dei due rapinatori.

Uno più alto, circa un metro e 80, robusto e con gli occhi castani, l’altro più basso, magro e con la carnagione chiara. Gli altri due malviventi sarebbero in entrambe le rapine rimasti fuori a fare da palo. ''Ad un certo punto ho sentito suonare un clacson fuori, come se qualcuno li stesse sollecitando. Hanno preso il bottino e sono scappati''.

Stessa tecnica per derubare la gioielleria: ''Sono entrati, ci hanno chiusi dentro una piccola stanza, poi se ne sono andati. Il tutto sarà durato poco più di mezz’ora'', ha sottolineato un malcapitato cliente.

Ora tutti e quattro devono rispondere di rapina, si tornerà in aula a marzo.




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