ANNO 14 n° 110
Angelo Conti (Liberi e Uguali): ''Lavori usuranti? Si sono dimenticati i ceramisti''

CIVITA CASTELLANA - Riceviamo e pubblichiamo da Angelo Conti, candidato regione Lazio per Liberi e Uguali:

Lavori usuranti? Si sono dimenticati dei ceramisti.

''Secondo il decreto legislativo 11 agosto 1993, n. 374 i lavori usuranti sono quelli per cui è richiesto un impegno psicofisico particolarmente intenso e continuativo, condizionato da fattori che non possono essere prevenuti da misure idonee. Per queste mansioni è previsto un anticipo del limite di età pensionabile di due mesi per ogni anno di occupazione, fino a un massimo di cinque anni, e una riduzione del limite di anzianità contributiva di un anno ogni dieci di occupazione in queste attività, fino a un massimo di quattro anni''.

Sono undici le categorie professionali, di lavoratori dipendenti, che sono state incluse all’interno delle attività così dette ''gravose''. Ci sono gli operai dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici; conduttori di gru o di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni; conciatori di pelli e di pellicce.

Dal primo gennaio 2018 sono state, poi, aggiunte altre quattro categorie: siderurgici di prima e seconda fusione e lavoratori del vetro addetti a lavori ad alte temperature; operai dell'agricoltura, della zootecnia e pesca; pescatori della pesca costiera, in acque interne, in alto mare dipendenti o soci di cooperative; marittimi imbarcati a bordo e personale viaggiante dei trasporti marini ed acque interne.

Peccato che si siano dimenticati di più di 6000 operai ceramisti che lavorano nelle aziende che producono sanitari e stoviglie a Civita Castellana. Si lavora dalle quattro del mattino, su turni di otto ore con degli sbalzi di temperatura gravosi: si può andare dai 10 gradi ai 40 gradi, in diversi ambienti, con un tasso di umidità che sfiora il 70%. Un forte stress termico può provocare malesseri fisici a carico dell’apparato respiratorio, muscolo scheletrico, gastro intestinale, fino ad arrivare in casi estremi a colpi di calore o di freddo con conseguenze anche gravi sull’intero organismo.

Per quanto riguarda la movimentazione dei carichi di lavoro, si sollevano carichi fino a 25 chili e, una percentuale non indifferente di ceramisti, è affetta da una o più di queste malattie: epicondilite, tendinite, lesioni alla cuffia rotatoria, al sovraspinoso della spalla, ernia inguinale, del disco e cervicale.

Per quanto riguarda poi, la consolidata silicosi ,che è la malattia professionale tipica dei ceramisti, vetrai e minatori, causata dall’inalazione prolungata di polvere di silice cristallina, le conseguenze di una pneumoconiosi possono rendersi manifeste anche a distanza di 10-20 anni da quando il soggetto malato era esposto continuamente alle polveri nocive. Spesso le pneumoconiosi hanno esito mortale.

Per questi motivi, riteniamo che il lavoro dei ceramisti debba essere inserita, di diritto, nell’elenco dei lavori usuranti.




Facebook Twitter Rss