ANNO 14 n° 109
Andrea Landolfi davanti ai giudici per l'omicidio della fidanzata
Al via il processo in Corte d'Assise per il 30enne romano, oggi la prima udienza

RONCIGLIONE – (b.b.) Morte di Maria Sestina Arcuri, al via il processo di fronte ai giudici della Corte d’Assise viterbese per il fidanzato Andrea Landolfi.

Accusato di omicidio volontario, omissione di soccorso e lesioni aggravate, secondo il pubblico ministero Franco Pacifici, nella notte tra il 3 e il 4 febbraio al culmine di un’accesa discussione, avrebbe spinto giù per le scale di casa la ragazza, di 26 anni, originaria di un piccolo centro nel cosentino.

Il 30enne è in carcere dallo scorso 25 settembre, dopo che la Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso del suo legale, rendendo effettiva la richiesta della procura di Viterbo – inizialmente rigettata dal gip e poi confermata dal Riesame -, che per il giovane avrebbe da subito voluto la più restrittiva delle misure cautelari.

E oggi, dopo 75 giorni, Landolfi potrà per la prima volta uscire dalla sua cella del carcere romano di Regina Coeli, per partecipare all’udienza: da sempre dichiaratosi innocente, avrebbe in più occasioni cercato di spiegare come la caduta di Maria Sestina sia stato solo ''un drammatico incidente'' con la più tragica delle conclusioni.

La ragazza, i cui famigliari sono pronti a costituirsi parte civile in udienza con l’avvocato Vincenzo Luccisano, sarebbe caduta dopo un ''volo in accelerazione'' dalle scale del primo piano dell’appartamento di via Papirio Serangeli, a Ronciglione, di proprietà della nonna di Landolfi. Per tutta la notte sarebbe stata preda di nausea e forti dolori addominali, ma solo alle prime luci dell’alba il fidanzato avrebbe chiamato i soccorsi, rendendosi conto di quanto la situazione fosse grave.

Inutile il trasferimento all’ospedale di Belcolle e un disperato intervento neurochirurgico, la 26enne Maria Sestina è morta dopo due giorni di agonia.



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