ANNO 14 n° 88
Anche l'Unitus alla conferenza finale sul progetto Screen dell'economia circolare

VITERBO - Presenti i rappresentanti dell'Università della Tuscia, presso il salone delle Fontane a Roma dove si è tenuta la Final Conference del progetto europeo Screen, Synergic Circular Economy Across European Regions.

Il progetto, coordinato dalla Regione Lazio e supportato scientificamente dall’Università degli Studi della Tuscia ha visto la partecipazione di 17 Regioni Europee confrontarsi sui temi della Circular Economy per lo sviluppo di un quadro di riferimento europeo di sostegno alla transizione verso nuovi modelli di business eco-innovativi.

Sono intervenuti Giulio Pattanaro, dell’agenzia europea EASME, che ha ricordato gli step principali nei due anni di lavoro ed i leader di ciascun work package, rispettivamente il professor Marcello Colledani, per la Regione Lombardia, Bart Volkers, per la provincia di Fryslan e Johanna Alakertula, per Tampere Region. I relatori hanno presentato i risultati delle attività, in termini di ''emergin ideas'', regional capabilities e potential circularity attivabili tra ciascuna regione sottolineando come il progetto screen rappresenti solamente l’inizio di una nuova cooperazione tra le regioni europee sul tema dell’economia circolare.

Tutto cominciò a Bruxelles il 24 novembre 2016 presso la sede della Regione Lazio. I lavori del progetto SCREEN, (Synergic Circular Economy Across European Regions), sono stati finalizzati allo sviluppo di un quadro di riferimento europeo per sostenere la transizione verso l’economia circolare, grazie allo sviluppo di modelli di business eco-innovativi.

In quella sede il rettore Alessandro Ruggieri, uno dei massimi esperti europei di economia circolare, illustrò il sostegno dell'Università della Tuscia sottolineando ''la necessità di arrivare in tempi brevi a ottenere un modello di riferimento condiviso per sostenere la crescita dell'economia circolare. Lo sviluppo economico dell’area euro può sfruttare le specializzazioni produttive presenti nelle diverse regioni per poter costruire una catena del valore rispettosa dell’ambiente, che contribuisca alla creazione di servizi che salvaguardino la circolarità, la resilienza dei processi di produzione e più in generale dell’intera economia''.




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