ANNO 14 n° 88
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Altri sei murales lungo le strade di Sant'Angelo
Tra le nuove opere Peter Pan, Hansel e Gretel, Ali Babā e i 40 ladroni

Riceviamo e pubblichiamo.

VITERBO - Continuano ad apparire murales lungo le strade di Sant’Angelo, sempre più Paese delle Fiabe. Il progetto, curato dall’associazione Acas, prevede circa cinquanta opere fra dipinti e installazioni dedicati al mondo delle fiabe, del fantastico e della leggenda; esso ha raggiunto quota 22, a distanza di poco più d’un anno e mezzo dal fatidico 27 novembre 2017, data fisica del suo inizio.

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Anche stavolta grazie all’autofinanziamento e alla generosità di visitatori, abitanti e curiosi che, stupiti dal nuovo paesaggio che si sta disegnando lungo le piccole strade del borgo, offrono il loro aiuto, pur minimo, ma sempre gradito. Li ringraziamo tutti.

Organizzare la realizzazione di queste opere non è facile, per una serie di motivi logistici, finanziari e di pura gestione fisica delle attrezzature: eppure ci si è riusciti, per semplice cocciutaggine, forse, avendo in mente sempre un’idea, un’utopia, l’unica forza che possa sollecitare le anime e le potenzialità di un territorio ricchissimo e bello, ma difficile da smuovere nelle sue componenti culturali profonde, forse un po’ sfiduciate. Questo non deve indurre allo sconforto, però, anzi deve spronare a fare ancor meglio: poiché l’idea dei murales funziona, è gradita, eccita le coscienze, attira migliaia di visitatori e i migliori mezzi di comunicazione (sette passaggi Rai in un anno e mezzo) e persino i commerci; tenta, nel suo piccolo, di rianimare il tessuto artigianale locale, il confronto dialettico e la cooperazione fra comuni e frazioni vicini: in una parola, ricerca la vitalità. Una cosa è sicura: quando l’iniziativa non tiene conto delle piccole convenienze e va avanti con fare sincero e disinteressato ogni cosa riceve un vigore mai visto prima.

A completare il progetto servirebbe (e questo non è un appunto bensì un auspicio) una maggiore collaborazione da parte dell’amministrazione pubblica (manutenzione delle strade, parcheggi, piani per il traffico, bagni pubblici, arredo urbano) in modo da far crescere il territorio in maniera sicura e costante.

Siamo sicuri che questo si verificherà, prima o poi.

Sulle sei opere realizzate ultimamente (sei e mezzo in realtà: c’è anche il quadretto finale di Hansel e Gretel) voglio dire poco: sono da guardare e basta; personalmente le reputo bellissime, colorate, ricche di gioia; sintetizzano il cuore delle artiste che le hanno create (ogni murale di Sant’Angelo è stato, infatti, realizzato da artiste donne). Sì, sono opere d’arte, dipinte con cura e vanno oltre una generica definizione di street art: qui, infatti, siamo in presenza solo di arte, arte popolare, aperta a tutti, gratuita, per ventiquattro ore al giorno, che nulla pretende e tutto dà al visitatore, adulto o bambino, scolaro o turista. La fiaba raccoglie in sé millenni di storia e saggezza simbolica che, magari dimenticate, si sprigionano di nuovo dalle grandi pareti di Sant’Angelo, accese di colore e fantasia.

Peter Pan e La fabbrica di cioccolato di Tina Loiodice, Il libro della giungla e I musicanti di Brema di Rame13, Alì Babà e i Quaranta Ladroni di Isabella Modanese e Il giro del mondo in ottanta giorni di Cecilia Tacconi e il già citato finale di Hansel e Gretel (Modanese-Tacconi, stavolta in tandem) sono altre piccole tappe verso la meta finale: quando, cioè, il paese fisico, Sant’Angelo, verrà a confondersi con un paese fantastico: il Paese delle Fiabe, appunto.

Gianluca Chiovelli




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