ANNO 14 n° 88
Acqua, RC: ''I risultati della gestione privatistica sono sotto gli occhi di tutti''

VITERBO - Riceviamo e pubblichiamo:

L'acqua è un diritto essenziale, e la sua fruizione deve essere universale. Non a caso nella Regione Lazio è stata approvata da tempo una legge di iniziativa popolare (LR 5/2014, la 'legge 5'), passata all'unanimità, che stabilisce una cosa molto semplice: la gestione dell'acqua deve essere pubblica, trasparente, sotto il controllo diretto dei cittadini e dei loro rappresentanti. È un bene comune (come lo sono la salute, l'istruzione, i trasporti, o l'ambiente) che deve essere garantito a tutti. Eppure nella Provincia di Viterbo le cose non vanno così. La situazione disastrosa della Talete SPA, sull'orlo del fallimento, mostra nei fatti che un ente di diritto privato non è in grado di assolvere tale funzione.

I risultati della gestione privatistica di questo servizio pubblico essenziale sono sotto gli occhi di tutti: qualità scadente, utenze disattivate, buchi di bilancio da compensare con vertiginosi aumenti in bolletta (in 4 anni un rialzo del 50%!)... E la politica? I partiti che dovrebbero tutelare i cittadini reagiscono in modo schizofrenico. Dal PD a Fratelli d'Italia, da Forza Italia alla Lega, prima votano nei comuni contro gli aumenti tariffari della Talete, poi senza pudore fanno esattamente il contrario nell'assemblea di Ambito (Conferenza dei sindaci Ato 1 Lazio Nord, 30 dicembre scorso), e infine provano a scaricare la colpa sulla Regione Lazio. Peccato però che in Regione poi ci siano sempre loro. Il PD, che convintamente sostiene Zingaretti, così come i 5 stelle, spaccati a metà, e il centrodestra, che fa la voce grossa ma non rompe. Eppure Zingaretti in Regione (a causa della legge elettorale del Lazio) è a detta di molti un''anatra zoppa', di fatto senza una maggioranza stabile. Perché allora questi partiti che a livello locale promettono battaglia, poi alla prova dei fatti non aprono una crisi a livello regionale, proprio sul tema dei beni comuni? Perché restano tutti in silenzio proprio lì dove dovrebbero alzare la voce? Perché non esigono che si vada avanti con l'attuazione della Legge 5 che tutti hanno votato?

 

La realtà è che dietro ogni gestione privatistica ci sono molto semplicemente gli interessi dei gruppi aziendali (con tutto il corollario di promesse di appalti e lavori...): interessi che nessuno ha il coraggio di mettere seriamente in discussione, non il PD e M5S, né Lega, FdI e FI. Per cui alla prova dei fatti, sull'acqua come sui trasporti, sull'ambiente come sulla sanità regionale, maggioranza e opposizione non appaiono davvero alternative l'una all'altra. Occorre invece una presa di posizione chiara e univoca che sappia denunciare questa convergenza, e che si assuma il compito di dar voce coerentemente alle proteste dei cittadini. Per questo motivo noi di Rifondazione Comunista abbiamo appoggiato la manifestazione di ieri, sabato 25 gennaio, promossa dai Comitati per l'Acqua Pubblica, così come appoggiamo e appoggeremo tutte le lotte che si fanno, nei territori e nelle istituzioni a ogni livello, per la difesa dei beni comuni.

 

 

Roberta Leoni (Segretaria Provinciale)

 

Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

 

Federazione Provinciale di Viterbo




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