ANNO 14 n° 116
''A Viterbo la disoccupazione dilaga e il Comune non fa nulla''
L'attacco viene da Elvira Fatiganti, segreteria generale Uil Tucs

VITERNBO - 'Nessuno dell'amministrazione comunale si preoccupa di una città dove la disoccupazione dilaga. Una situazione grave che richiede la massima attenzione. Un'amministrazione comunale silente che sa solo fare dichiarazioni on line giocando a farsi grande agli occhi degli altri. Ma solo con le parole'.

A dichiararlo è Elvira Fatiganti, riconfermata segretaria generale di categoria nel corso del Congresso della Uil Tucs Viterbo.

'Dopo vari incontri sui tavoli istituzionali – prosegue Fatiganti – nessuno ha pensato a quelle 20 famiglie del Mercatone Uno, chiuso dal 2016, e ancora in cassa integrazione. Nessuno ha pensato ai lavoratori del supermercato a marchio Simply che ha cessato la propria attività nel novembre dello scorso anno. Per non parlare poi del centro storico di Viterbo ridotto a un deserto spettrale con vetrine ricoperte di cartelli 'vendesi' o 'affittasi'. Basta pensare ad attività commerciali cessate come Carpisa, Oltre (del gruppo Miroglio), Primadonna. Il tutto con il triste risultato di tanti lavoratori lasciati a casa. Basta pensare a quante volte è stato riaperto e chiuso il bar Schenardi con conseguenze disastrose per la vita di chi ci lavorava.

''Nel frattempo – sottolinea la segretaria generale della Uil Tucs – sono arrivate in città multinazionali come H&M e Decathlon con la speranza che avrebbero creato nuovi posti di lavoro e aiutato a rilanciare l'economia cittadina determinando pure un minimo di indotto economico. Ma purtroppo tutto questo non è avvenuto''.

 

'Il marchio Coop – spiega Fatiganti – ha invece iniziato a chiudere alcuni punti vendita in provincia ricoloccando i lavoratori ma al tempo stesso creando nuovi esuberi sugli stessi punti vendita. Tutti noi siamo a conoscenza della vertenza di Unicoop Tirreno, cooperativa presente da oltre 40 anni sul nostro territorio. Ad oggi la perdita che Unicoop porta con sé ammonta a 200 milioni di euro e, a distanza di un anno, con un accordo che prevede ulteriori grandi sacrifici da parte dei dipendenti, non è cambiato nulla. Anzi, la situazione è ancora più critica e il futuro del tutto incerto'.

 

Per quanto riguarda poi la Vigilanza privata, 'la situazione – evidenzia Fatiganti – è di grandissima difficoltà. Basta vedere quanto sta accadendo a Securpol, in amministrazione controllata, e all'istituto di Vigilanza privata, ancora precaria nonostante 3 anni di cassa integrazione'.

 

'Nella città di Viterbo – conclude Elvira Fatiganti – infine l'economia si regge spesso in piedi anche grazie al lavoro sommerso, a stipendi arretrati e a vertenze in corso'.




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