ANNO 14 n° 89
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A terra in un lago di sangue, studente preso a calci, pugni e cinghiate
Quattro arresti e sei indagati per l'aggressione a un 25enne nel centro storico

VITERBO – Lo spingono a terra, ricoperto di sangue, ma continuano a pestarlo. In nove contro uno solo che non riesce a difendersi. Prima una lite verbale, perché non avevano permesso loro di entrare in una festa privata, poi un’aggressione in piena regola dalla ''violenza inaudita'', così come l’ha definita il capo della Digos Monia Morelli. Alla vittima, un ragazzo di 25 anni studente presso l’università della Tuscia, un trauma cranico, la rottura del setto nasale, ematomi e lesioni su tutto il corpo per una prognosi di 50 giorni.

Quattro sono invece i ragazzi, tra i 20 e i 27 anni, finiti agli arresti domiciliari, uno dei quali già noto alle forze dell’ordine per precedenti penali simili. Sei invece sono gli altri indagati, tutti incastrati grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza di un condominio. Questo il risultato delle indagini portate avanti dalla Digos e coordinate dalla Procura della Repubblica in merito ai fatti avvenuti a fine febbraio in via di Valle Piatta.

''È stata una violentissima aggressione nei confronti di un ragazzo che stava partecipando ad una festa di laurea privata in maschera – spiega Monia Morelli -. Il gruppo di violenti aveva tentato, senza successo, di intrufolarsi nel locale dove si svolgevano i festeggiamenti con oltre 100 persone. Dopo un diverbio con gli invitati il gruppo si è allontanato da via dei Campioni seguito dalla vittima con l’intento di tenerli lontani. Ma il 25enne non si era accorto che era rimasto solo così il gruppo, approfittando della situazione e della via di Valle Piatta vuota, si è scagliato contro di lui''.

Calci all’addome e al volto, il ragazzo finisce a terra esanime e continua ad essere picchiato da sei giovani ai quali, in un secondo momento, se ne aggiungono altri tre. Per fare ancora più male poi l’aggressione continua con un tergicristalli, utilizzato a mo’ di sciabola, e le cinture dei pantaloni.

''Siamo intervenuti intorno alle 2.30 di notte grazie alla chiamata di un ristoratore del posto che si è accorto della presenza del ragazzo a terra e in un lago di sangue – continua il capo della Digos -. Gli aggressori sono stati identificati grazie alle immagini riprese dalle telecamere di un condominio e alle testimonianze di chi era a conoscenza dei fatti''.

''Viterbo è una città tranquilla nonostante sporadici episodi di violenza. Fatti di grave entità che però sono stati tutti completamenti risolti dalle indagini – aggiunge il questore di Viterbo Lorenzo Suraci -. Fondamentale al nostro lavoro, così come a quello dei carabinieri, è la videosorveglianza. Insisto quindi nel dire che bisogna incrementarla e allacciare anche i dispositivi privati alle nostre reti di sicurezza''.

''I 4 arrestati saranno presto colpiti da misure di prevenzione da parte del questore – conclude Suraci -, aggressori come loro devono saperlo che noi gli teniamo il fiato sul collo, sempre''.

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