ANNO 14 n° 111
A Tarquinia uno sportello Talete per le ''bollette pazze'': č subito ressa
Servizio attivo fino a domani in Comune. Giulivi contro l'aumento delle tariffe: ''Inaccettabile far pagare i debiti ai cittadini''

di Simone Lupino

TARQUINIA - Sportelli della Talete presi d’assalto dagli utenti che lamentano bollette con importi astronomici frutto di errori o nel calcolo dei consumi. Scene alle quali a Viterbo ci si è ormai abituati dopo l’ultima “ondata di bollette pazze”. Ora però succede anche a Tarquinia, dove l’amministrazione comunale ha messo a disposizione della società dell’acqua gli uffici occupati dal protocollo, così da evitare lunghi viaggi fino al capoluogo a chi a una bolletta da contestare. Il servizio durerà tre giorni, fino a domani. Ieri, all’apertura, c’è stata subito ressa.

“In molti casi – spiega il sindaco Alessandro Giulivi -, vista l’età avanzata della popolazione, si tratta di persone anziane, che altrimenti non avrebbero mai avuto la possibilità di segnalare la loro situazione. Di solito succede che si rivolgono al Comune, che per loro rappresenta comunque l’istituzione più vicina”.

Come nel capoluogo e un po’ in tutta provincia si parla di centinaia di cittadini che lamentano importi spropositati, per consumi mai effettuati, bollette salatissime. Con errori definiti addirittura grossolani. “Tarquinia dopo Viterbo è il secondo paese per numero di utenze, circa 12mila. Il fatto che Talete abbia deciso di essere presenti in questi giorni qui è il segno che evidentemente qualche problema c’è stato”.

Intanto per venerdì è convocata l’assemblea dei soci. Tra i punti all’ordine del giorno anche il voto per un eventuale ulteriore aumento delle bollette. Conditio sine qua non, come spiegato dal presidente della Talete Bossola, per avere accesso al finanziamento da 40 milioni che servirebbero per far partire il piano di risanamento. Su questo punto Giulivi è stato chiaro già nei giorni scorsi, ma lo vuole comunque ribadire: ''Non voterò nessun aumento delle tariffe: né dello 0,1%, né del 7. Non sarebbe giusto far pagare ancora ai cittadini gli errori fatti da chi ha gestito la società. Tutto ciò, inoltre, non è logico: quale banca il giorno dopo concederebbe un finanziamento di 40 milioni? I soldi in realtà finirebbero per tamponare qua e là alcuni dei vecchi debiti, senza risolvere comunque la situazione. Tra qualche mese ci ritroveremmo qui a decidere ancora se approvare o no un ulteriore aumento. Una storia senza fine. Di sicuro i soldi in più non verrebbero utilizzati per riparare le tubature, interventi - questi sì - di cui ci sarebbe veramente bisogno vista la diespersione della rete che è arrivata quasi al 50 per cento''.




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